Premetto subito che detesto cordialmente i libri che pretendono di
essere antefatti, integrazioni, continuazioni o essere anche solo
lontani parenti di altri libri ben più famosi. In pratica, odio gli
spin-off come genere e disprezzo i loro ben poco fantasiosi ma molto
furbi autori.
Detto ciò, ho voluto provare a leggere questa
trilogia, incuriosita e incoraggiata da recensioni di lettori che, par
mio, dicevano di non apprezzare il genere eppure avevano trovato in
questo caso una felice eccezione.
Terminato il primo volume (divorato in meno di due giorni), potevo già accodarmi ai "piacevolmente sorpresi".
La trama scorre parallela a quella di Orgoglio e pregiudizio, la lettura è veloce e leggera, e il libro prende molto, fosse soltanto per le bellissime descrizioni di luoghi, personaggi e atmosfere regency ... così naturali che sembra di esserci!
In pratica si tratta di rileggere l'intera storia così come l'ha vissuta Darcy, e il suo punto di vista è molto interessante.
E' infatti assai raro in un romanzo d'amore trovarsi a vivere la storia con gliocchi del protagonista maschile. E' ancora più raro che un'autrice di spin off sia riuscita nell'intento rispettando fedelmente la natura dei personaggi originali ... ammetto che da questo punto di vista questo romanzo è un capolavoro!
E passiamo secondo volume: "Tra dovere e desiderio".
Sinceramente mi sembra più scadente rispetto al primo: sottotono nella trama e sopra le righe negli avvenimenti e nelle ambientazioni gotiche.
Siccome in questo libro non compare mai Elizabeth Bennet perché viene coperto il periodo fra dicembre e aprile in cui i nostri due innamorati non si vedono, l'autrice ha inventato di sana pianta un'avventura thriller per Darcy e, secondo me, se lo poteva risparmiare.
Il libro è scorrevole e la trama infine abbastanza interessante, ma certamente è del tutto avulso da Orgoglio e pregiudizio. Si fa leggere, ma diviene un libro a sé, il protagonista è Darcy come poteva essere chiunque altro ...
sicuramente poteva essere omesso nella trilogia: è chiaramente messo lì per allungare il brodo, oltretutto con una virata "gotic thriller" piuttosto ridicola, insensata e senza consistenza rispetto al resto della storia.
Il terzo volume è "Quello che resta", e lo giudico molto bello. Molto aderente a Orgoglio e Pregiudizio e degna conclusione della trilogia.
Per fortuna questo terzo volume riprende in mano le fila del racconto principale, portandolo egregiamente a conclusione.
Nell'insieme un romanzo ben congegnato e ben scritto, nel pieno
rispetto dello stile austeniano e dei caratteri che la zia Jane ha
assegnato ai personaggi. E' vero che Elizabeth sta molto sullo sfondo,
ma è il prezzo da pagare per far risaltare quel gran pezzo d'uomo di
Darcy. Bellissima la trasformazione che quest'uomo compie per amore. Chi non vorrebbe un innamorato così?
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