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In questo primo giorno d'autunno, voglio scrivere l'ultimo post estivo, con le ultime foto di un mare stupendo il cui ricordo dovrà bastare a scaldare l'inverno.
Oh, come sono poetica! Ma il fatto è che abbiamo trovato alcuni posticini che meritano davvero di essere menzionati, e comunque guardare qualche bella foto fa sempre piacere.
L'isola di Sant'Antioco è molto rocciosa, la costa è quasi ovunque alta. Calette rocciose sono ovunque, se piacciono gli scogli le possibilità sono infinite. Noi preferiamo la sabbia, entrambi non resistiamo troppo sotto il sole, abbiamo bisogno dell'ombrellone e di stendere l'asciugamano in un posto morbido. Ci piace stare comodi, e io detesto tuffarmi di botto, devo entrare in acqua con calma, quindi siamo andati alla ricerca di spiagge.
Quelle più grandi sono sulla costa orientale, che guarda la Sardegna e, a nostro parere, non meritano affatto: sono piuttosto brutte, sporche, affollate e si affacciano su un mare fermo che sembra uno stagno.
A sud la costa si alza, sotto Turri c'è una spiaggia che sembrava molto bella, ma poi alla fine abbiamo preferito andare altrove e non abbiamo avuto modo di provarla.
Turri, l'estremità meridionale dell'isola
Proseguendo verso ovest, abbiamo trovato Peonia Rosa, una spiaggetta che ci è piaciuta abbastanza perché era deserta, l'acqua era acqua limpida e ci si arriva attraversando una pineta freschissima, che si presta a fare un pic nic e a schiaccciare un pisolino nelle ore più calde, prima di fare un ultimo bagno e tornare in albergo.
Diciamo che è un buon compromesso per non fare troppi chilometri e stare un po' tranquilli.
Di tutt'altro livello Cala Lunga, a due minuti d'auto da casa, con un comodo parcheggio, bagnino con torretta e mezzi di salvataggio, chiosco bar con servizi, piuttosto pulita. E' una cala, è riparata, l'acqua è pulita, verde smeraldo, freddina, sembra una meravigliosa piscina.
Ma le spiagge più belle sono senza dubbio sull'isola madre.
Ci avevano segnalato Porto Pino, e devo dire che è davvero meravigliosa. Ci si arriva passando in auto in mezzo ad uno stagno pieno di fenicotteri rosa, dopodiché si lascia l'auto in un parcheggio sassoso e si prosegue a piedi, ancora in mezzo all'acquitrino, finché le dune di sabbia bianca e fine si aprono e si spalanca davanti ai nostri occhi il Paradiso!
Le dune di sabbia bianca
Il nostro accampamento
Ci siamo stati tutta la giornata, ed è stato un sogno! Maestrale teso e fresco, acqua limpida, spiaggia enorme, pulita, con tanta gente ma non affollata, tranquilla. Da piangere a venire via.
Altro posto molto bello Cala Domestica, avvistata da Mr F. nelle foto pubblicitarie, mai spiaggia fu più ardua da raggiungere! Si trova più a nord, fra le montagne sopra Iglesias. Si, fra le montagne. No, non sono colline, sono montagne, con salite e discese al 13%, tornanti (tanti) e zero segnale al cell.
Dopo un'ora di questa strada dolomitica, si arriva finalmente e si lascia l'auto in un mega parcheggio, si attraversa su un pontile qualche duna
e si può godere di questo paesaggio
Un'acqua blu da levare il fiato.
Ma non è finita, sulla destra un viottolo porta ad un buco nella roccia
da cui si accede ad una caletta secondaria riparata dal vento
Anche qui siamo stati tutto il giorno.
Tornando indietro, si possono ammirare paesaggi incantevoli, come il Pan Di Zucchero che compare all'improvviso fra i costoni rocciosi
poco più avanti c'è anche un belvedere da cui ammirarlo
e da cui si vede anche una splendida spiaggia
dove ci siamo recati l'ultimo giorno, scoprendo così Fontanamare
Questa spiaggia, di facile accesso ed immensa, pulita, tranquilla anche se frequentata, è resa selvaggia dal maestrale che la spazza continuamente. Il mare è agitato, c'è risacca e corrente forte. Il bagno si fa bene, ma qui non sembra di essere in piscina, sembra piuttosto una spiaggia oceanica, della Florida o dell'Australia.
Tutto il giorno il vento fischia forte nelle orecchie, musica per me mentre leggo e sonnecchio.
Così sono finite le vacanze in questa terra aspra e meravigliosa.
Così oggi inizia ufficialmente l'autunno, perché, come ho letto da qualche parte, "le estati volano, gli inverni camminano"