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« Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.

Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. »

(George Bernard Shaw)

mercoledì 4 maggio 2011

La ragazza di giada





Riporto la recensione che ho scritto per questo libro su Anobii.

Ho comprato questo libro perchè mi avevano prestato  "Fiore di neve e il ventaglio segreto", della stessa autrice, e ne ero rimasta affascinata.
Benchè la cultura orientale in generale e cinese in particolare non mi interessino particolarmente, e men che meno la loro storia, sono rimasta cosi coinvolta da "Fiore di neve" e così piacevolmente colpita dallo stile di narrazione da voler leggere tutti i romanzi di Lisa See, una americana di origini cinesi alla riscoperta delle sue radici.

Inizialmente ho trovato la trama piuttosto deludente rispetto all'altro romanzo: la protagonista muore quasi subito e diventa uno spettro ... mica avevo voglia di leggere una storia di fantasmi, volevo un romanzo storico!!! Invece mi sbagliavo moltissimo. Forse è davvero un po' meno avvincente di "Fiore di neve", ma adesso che ho terminato la lettura, capisco che lo completa e ne allarga il significato. Non a livello di trama (i due libri sono per quello completamente slegati), ma per quanto riguarda l'analisi della coscienza sociale cinese del passato.
"Fiore di neve" parla dell'amore e della solidarietà fra donne, che si univano per difendersi dal maschilismo maschile, che si ribellavano nel loro piccolo, che si organizzavano con i mezzi che avevano per conservare la dignità in un mondo che le voleva meno importanti degli oggetti. Ciò rimane però ad un livello intimo e privato.
Ne "La ragazza di Giada" questo argomento è ripreso e ampliato nel racconto di un periodo storico (veramente esistito e documentato) in cui le donne, approfittando di un momento di smarrimento degli uomini che avevano "allentato le catene" furono in grado di uscire dall'isolamento e dimostrarsi abilissime nelle arti, soprattutto nella scrittura (che si riteneva prerogativa maschile). Ci fu una presa di coscienza comune delle donne, un'unione spirituale a livello nazionale, impastata nell'arte e nella vita sociale che avrebbe portato lontano se gli uomini, spaventati, non l'avessero poi repressa.
Tutto ciò è molto ben raccontato attraverso le vicissitudini dei protagonisti, insieme ai drammi personali, alle antiche tradizioni, ai riti propiziatori, alla medicina cinese del tempo, ai costumi in voga.
C'è davvero un po' di tutto in questo bel romanzo, di cui consiglio vivamente la lettura.
A me fa particolarmente piacere che l'autrice alla fine spieghi esattamente cosa è documentato storicamente e cosa è invece inventato nel romanzo. Un atto di onestà, che permette di capire chiaramente lo spirito del libro.



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