Una che si vanta di avere un'esperienza trentennale di lettrice, certe sciocchezze non dovrebbe permettersele. Voglio dire: è una delle regole fondamentali, si sa che è pericoloso ... è quasi impossibile che ti vada bene ... non si fa.
E invece l'ho fatto e mi è pure andata bene. Mi era successo solo un'altra volta con Forrest Gump, direi che adesso non è il caso di sfidare più la sorte per un'altra decina d'anni.
Ho letto Chocolat DOPO aver visto il film (più di una volta, fra l'altro!) e mi è pure piaciuto.
Ora, vedere un film dopo aver letto il bel libro da cui è tratto può produrre due casistiche: il film può essere o meno all'altezza del libro, probabilmente in base a quanto ricalca quello che noi ci siamo immaginati leggendo.
Anche nel caso il film fosse mal riuscito, niente getta discredito sul libro.
Il caso contrario è più subdolo.
Dopo aver visto un bel film, si scopre il libro da cui è tratto. Ohi, ohi. La tentazione è forte, ed è qui che bisognerebbe resistere.
Leggere il libro a posteriori è abbastanza sadico ai fini della gradevolezza e della gustosità dello stesso.
Il film ci ha già fatto vedere una realtà, l'abbiamo presa per buona e ci è piaciuta. Perchè il libro piaccia, dovrà adesso non solo essere gradevolmente ben scritto, ma anche essere piuttosto aderente al film (ovvero il film deve essere stato tratto in modo coerente, senza cambiare o tagliare alcunché .. ed è difficile).
Se ciò non accade, il libro risulterà "diverso" da come ce lo aspettavamo e raramente ci folgorerà.
Nello stesso tempo ciò getterà discredito anche sul film che, rivelandosi ben poco ancorato al testo di partenza, acquisirà quel che di "malraccontato-semiinventato-stravolto" che, personalmente, mi infastidisce parecchio.
Insomma, si è trovato il modo di essere insoddisfatti sia del libro che del film, che pure prima ci era piaciuto.
Ecco perchè penso che leggere un libro dopo aver visto il film non sia una buona idea.
Comunque, tornando al caso particolare, si dà il caso che il film tratto da Chocolat sia piuttosto diverso dal libro da cui è tratto ... quindi sembrerebbe verificarsi il caso peggiore, con libro e film incoerenti e aspettative insoddisfatte.
Invece, mio malgrado, devo ammettere che, premesso che il film mi era molto piaciuto, anche il libro mi è risultato gradito, anche se in modo diverso, perchè diverso è proprio il taglio dato al racconto.
Nel film la vicenda è stata edulcorata, ammorbidita e "sistemata" con un happy end al fine di renderla una piacevole commedia.
Il libro ha atmosfere molto più cupe, in particolare i capitoli narrati dal parroco sono più lenti e noiosi, mentre quelli narrati da Vianne sono mediamente più vivaci.
Tuttavia cattura l'attenzione del lettore, se lo culla ipnotizzandolo con interi vassoi di profumate delizie cioccolatose, lo strapazza con l'intreccio di vicende piuttosto crude ma assolutamente verosimili e lo avvince con quel pizzico di magia che si respira per tutto il tempo.
Nell'insieme è una bella storia, un affresco convincente della vita di paese, in cui ogni personaggio è tratteggiato benissimo nella sua psicologia e in cui ogni vicenda personale si innesta nel tessuto della piccola comunità.
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